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Marche on the road: tra natura, cultura e gastronomia

Una settimana su e giù per i colli marchigiani, alla scoperta di affascinanti borghi medievali e rinascimentali, paesaggi inaspettati e specialità culinarie

L’estate 2020 è stata per molti di noi l’occasione per riscoprire le bellezze del nostro paese. Anche senza farne una questione di ‘orgoglio nazionale’, tra paesi irragiungibili per decreto e altri a rischio per tamponi e quarantene, rimanere dentro i confini era certamente la soluzione più comoda.

Anch’io ho dovuto mettere da parte i miei progetti di viaggio oltreoceano e, non volendo rinunciare al mix di mare e cultura che ha caratterizzato i miei ultimi viaggi estivi, ho scelto le Marche. Nominata da Lonely Planet tra le regioni Best In Travel 2020, questa ‘regione al plurale’ ha saputo soprendermi con borghi medievali che spuntano sulle colline, meraviglie naturali, affascinanti musei e una variegata gastronomia.

Il mio viaggio nelle Marche è durato due settimane, una parte on the road e l’altra con base nel Conero, in questo post vi racconto la prima settimana alla scoperta dell’entroterra. Unica compagna di viaggio: la mia fedele 500 rossa, in quello che sarà il suo ultimo viaggio prima del pensionamento.

Giorno 1: Urbino

Dopo aver affrontato il traffico dell’A1, all’alba di un weekend da bollino rosso, giungo in tarda mattinata a Urbino, la prima tappa del mio tour delle Marche. Già avvicinandosi in macchina si rimane incantati dalle mura e dai palazzi in laterizio e passeggiando tra le stradine sembra di fare un tuffo indietro nel passato.

Marche on the road - veduta di Urbino
La vista di Urbino dalla Fortezza Albornoz

Le dimensioni raccolte della città mi consentono di visitare in un giorno tutti i luoghi più importanti del centro storico. Partendo dal maestoso Palazzo Ducale che un tempo fu la dimora dei duchi di Urbino e oggi ospita la Galleria Nazionale delle Marche. Passando poi gli Oratori di San Giovanni e di San Giuseppe e infine la casa natale di Raffaello, che conserva un affresco del giovane pittore.

In ogni angolo di questa città si respira il Rinascimento, è come se l’orologio si fosse fermato al tempo di Federico da Montefeltro, il duca che nel quattrocento trasformò Urbino in un importantissimo centro artistico e culturale.

Per concludere la giornata, mi arrampico per la ripidissima salita che porta alla Fortezza Albornoz, da cui si gode una magnifica vista sulla città.

Nel mio primo giorno di viaggio non può mancare un primo assaggio della gastronomia regionale. Una crescia a pranzo e i passatelli ai funghi per cena mi convincono che anche la gola resterà soddisfatta da questo viaggio!

Giorno 2: Esplorando i dintorni di Urbino

Nel mio secondo giorno di tour nelle Marche, un percorso semicircolare mi porta a scoprire borghi, natura e specialità dell’Urbinate.

Il giro parte da Sassocorvaro, un piccolo borgo dominato dalla Rocca Ubadelsca, una fortezza dall’originale forma a testuggine. Una piacevole visita guidata fornisce informazioni e anedotti sulla storia della Rocca, compreso il suo ruolo di nascondiglio di numerose opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale.

Marche on the road: Rocca Ubaldesca di Sasso Corvaro
Il centro storico di Sassocorvaro con la caratteristica Rocca Ubaldesca

La seconda tappa della giornata è Mercatello sul Metauro, antico borgo di origini romane, ma con una ricca storia soprattutto in epoca rinascimentale. Il borgo è molto affascinante e merita senza dubbio una passeggiata!

Per pranzo faccio rotta su Acqualagna, la capitale marchigiana del tartufo. Qui,ovviamente, non mi lascio scappare l’occasione di assaggiare carpaccio e tagliatelle, ricoperti di abbondante tartufo nero.

Tagliolin al tartufo
Un piatto di tagliolini al tartufo nero di Acqualagna

A pochissimi chilometri da Aqaualagna si trova l’ultima meta del giorno: le Gole del Furlo. Si tratta di una specie di kanyon di rocce in cui scorrono le acque verdi smeraldo del fiume Furlo, un paesaggio davvero affascinante! Il percorso è facile, quello completo sono meno di 3 km (sola andata) di strada asfaltata che costeggia il fiume e arriva fino alla Galleria Romana sulla via Flaminia.

Gole del Furlo: fiume tra le montagne
Gole del Furlo

Giorno 3: Mondavio, Corinaldo e Jesi

Lasciata Urbino subito dopo colazione, mi dirigo verso sud, attraversando il bel paesaggio collinare che caratterizza questa zona.

La prima tappa della giornata è Mondavio, borgo fortificato con una rocca difensiva progettata dallo stesso architetto della Rocca di Sassocorvaro. All’interno della Rocca è allestita una ricostruzione di ambientazioni medievali.

A poca distanza c’è un altro paese eletto tra i ‘Borghi più belli d’Italia’: Corinaldo. La sua cinta muraria medievale ancora intatta racchiude un centro storico ricco di palazzi e chiese rinascimentali e settecenteschi. Il paese è anche noto per aver dato i natali a Santa Maria Goretti, della quale ospita anche il Santurio.

Tour delle Marche: Corinaldo
Uno degli scorci più fotografati di Corinaldo

Infine giungo a Jesi, dove mi fermerò anche a dormire. Questa città mi conquista a poco a poco. Con le strade deserte, sotto il sole battente di agosto che fa risaltare l’intonaco sbiadito di molti palazzi la città non appare al meglio. Mano a mano che scende il sole e calano le temperature, il centro si anima e i palazzi illuminati e le piazze mostrano tutto il loro fascino. Inoltre la visita di due pregevoli musei, la Pinacoteca e l’affascinante museo multimediale Federico II, mi conferma che anche Jesi merita una tappa in un tour delle Marche.

Marche on the road: Jesi, piazza Federico II
Piazza Federico II a Jesi, fu qui che nel 1194 nacque Federico II di Svevia

Giorno 4: Fabriano e Grotte di Frasassi

Il quarto giorno del mio on the road nelle Marche mi porta in esplorazione di due luoghi molto famosi della provincia di Ancona.

In mattinata giungo a Fabriano, dove partecipo a una bella visita al Museo della Carta e della Filigrana. Dopodichè visito la città, con il suo centro medievale e le numerose chiese. Purtroppo devo farlo un po’ rapidamente perchè mi accorgo di non aver riconsegnato le chiavi al B&B (!!!) e devo tornare di corsa a Jesi!

Il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano

Per fortuna questo imprevisto non mi impedisce di portare a termine il programma della giornata. Nel pomeriggio mi aspetta la più turistica delle tappe di questo tour: le grotte di Frasassi! La notorietà di questa meta tra i turisti è confermata dalle numerose bancarelle di souvenir kitsch che circondano il sito della biglietteria. Non lasciatevi però scoraggiare, le grotte sono davvero magnifiche, con scorci suggestivi e maestose stalattiti e stalagmiti e meritano assolutamente una visita.

Grotte di Frasassi, Marche
Le grotte di Frasassi

Terminata la visita delle grotte mi dirigo a San Severino dove faccio tappa per la notte.

Giorno 5: Tolentino, Sarnano e Ascoli

È tempo di spingersi verso sud, in direzione Ascoli, nella tratta più lunga di questo tour delle Marche. Sul tragitto ci sono diverse possibili tappe interessanti e io scelgo di visitare la Basilica di San Nicola a Tolentino e il borgo di Sarnano.

Entrambi i paesi portano ancora molti segni del terremoto del 2016. Nella Basilica è stato riaperto recentemente il Chiostro, mentre dei magnifici affreschi medievali che ornano la sala del Cappellone è visibile solo una parte.

A Sarnano invece sono chiusi i Musei, ma il borgo è comunque piacevole da girare. Il paese attira lo sguardo già dalla strada, con le sue case in mattone disposte sulla collina, e la sua pianta medievale ellittica stupisce passeggiando per le stradine.

Marche on the road: borgo medievale di Sarnano
Il borgo di Sarnano così come appare dalla strada

Arrivo quindi ad Ascoli Piceno, la tappa più a sud del mio tour. All’ora di pranzo le strade della città sono quasi deserte e i luoghi da visitare chiusi. Quindi non mi resta che concedermi un buon pranzo a base di fritto misto ascolano, ovviamente con le famose olive, e un tagliere di salumi e formaggi.

Dopodichè mi dedico alla visita della città e dei suoi luoghi e musei più importanti: la Pinacoteca Civica, ospitata in un bellissimo palazzo, il Duomo, che purtroppo è in parte in restauro, il Battistero e la Chiesa di San Francesco. Infine visito il piccolo Museo Archeologico che racconta la storia dei Piceni e del loro insediamento nella regione.

Al di là di chiese e musei, anche solo passeggiare tra le piazze e le vie di questa città è una gioia per gli occhi. Tra i palazzi in travertino, i resti romani e le architetture gotiche e rinascimentali Ascoli può incantare chiunque.

È quasi l’ora dell’aperitivo, non posso che approfittarne per una sosta al famoso Caffè Meletti per assaggiare l’anisetta.

Caffè Meletti ad Ascoli
Lo storico Caffè Meletti in Piazza del Popolo ad Ascoli

In serata invece partecipo a un’interessante visita guidata della città organizzata da Ascoli Tour Guide.

Giorno 6: Offida e Macerata

Lasciata Ascoli, prima di risalire verso nord, mi dirigo a Offida, un altro dei ‘Borghi più belli’ a meno di mezz’ora di strada dalla città. Oltre a un’imponente cinta muraria e a una caratteristica piazza triangolare, Offida nasconde due piccoli tesori: il Teatro del Serpente Aureo, uno dei tanti teatri storici delle Marche, e la Chiesa di S. Maria della Rocca, che nella sua cripta ospita dei meravigliosi affreschi medievali. Dalla rocca su cui sorge la chiesa è anche possibile ammirare il bellissimo paesaggio circostante fatto di colline e vigneti.

Il paese è anche famoso per i merletti a tombolo, passeggiando per le vie infatti si possono ossevare alcune donne intente in questa lavorazione tradizionale.

La Chiesa di S. Maria della Rocca a Offida

L’ultima tappa del mio tour delle Marche è Macerata dove dormirò per le ultime due notti in un bel B&B appena fuori città.

Prima immergermi nella visita della città mi concedo una sosta per il pranzo. È arrivato il momento di assaggiare i vincisgrassi, uno dei piatti più famosi della cucina marchigiana.

A pancia piena sono pronta ad affrontare il caldo agostano e a scoprire Macerata. Visito prima i Musei di Palazzo Buonaccorsi, una pregevole pinacoteca che raccoglie anche una collezione di arte moderna. Poi mi dirigo al famoso Sferisterio, il teatro dalla forma semisferica dove si sono esibiti famossisimi gruppi e cantanti. Purtroppo tutte le chiese della città sono ancora chiuse per i danni del terremoto, l’unica visitabile è

Infine, con un tour guidato organizzato dall’Ufficio Turistico, visito la storica Bibilioteca Mozzi Borgetti e la Torre dell’orologio astronomico.

Macerata
Macerata, Piazza Vittorio Veneto

Giorno 7: Montelupone e Recanati

Per l’ultimo giorno del mio tour nelle Marche ho programmato un ‘appuntamento’ con Giacomo Leopardi. Ma prima di arrivare a Recanati faccio tappa a Montelupone, un altro borgo fortificato che spicca tra le colline maceratesi.

Il paesino è molto grazioso, conserva la pianta medievale con una piazza centrale dominata dal Palazzo del Podestà. Uno dei volontari della Pro Loco locale mi accompagna nella visita del Teatro Comunale, di epoca ottocentesca, e del piccolo Museo degli Strumenti Fotografici, frutto di una donazione privata.

Giungo poi a Recanati dove mi immergo nei luoghi natali di Leopardi: il Colle dell’Infinito, le vie che hanno ispirato Il Sabato del Villaggio e altri celebri poemi. Centro della visita è la Casa Natale del poeta, con la bellissima biblioteca in cui il giovane Leopardi studiava con i fratelli.

Tour delle Marche: Recanati
Piazza Leopardi a Recanati

Per concludere la visita della cittadina, che al di là della fama dovuta al poeta è anche un affascinante borgo, mi dirigo ai Musei Civici. Ospitati presso Villa Colloredo Meis, i musei accolgono una sezione storico-archelogica, alcune sale dedicate a Leopardi e una pinacoteca dove spiccano alcune opere di Lorenzo Lotto. All’interno dello stesso palazzo si trova anche il Museo dell’Emigrazione Marchigiana che racconta la storia degli emigranti con un percorso moderno e multimediale molto coinvolgente.

Rientro a Macerata per concludere con un cena tipica e un’ultima passeggiata nel centro storico questa settimana on the road alla scoperta delle Marche. Il mio tour in solitaria è finito, ma l’esplorazione della regione no! Il mio viaggio infatti prosegue con una settimana nel Conero in compagnia di alcuni amici.. ma questa è un’altra storia che vi racconterò a breve.

Conclusioni

Se dovessi riassumere in una parola questo tour delle Marche direi “sorprendente”. Già in fase di preparazione mi ero stupita di quanti luoghi interessanti ci fossero da vedere e scegliere le tappe era stato difficile. Forse perchè meno rinomate di altre regioni, delle Marche conoscevo poco prima di partire, ma ogni giorno questo viaggio mi ha regalato qualcosa di inaspettato: un borgo affascinante, un paesaggio insolito, un museo accattivante o un piatto da ricordare.

Le Marche sono un frutto miracoloso nato dall’unione tra bellezza naturale e intelligenza dei luoghi.

Carlo Bo

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